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Rifiuti agricoli, dal 15 dicembre 2024 si parte col Rentri

Dal 15 dicembre prossimo il Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti diventa operativo, introducendo nuovi obblighi digitali per la gestione dei rifiuti, anche per il settore agricolo. Se la maggior parte delle aziende agricole è esclusa, alcune imprese potrebbero essere coinvolte.

Con l'introduzione del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti (Rentri), il settore agricolo si trova di fronte a una rivoluzione nella gestione dei rifiuti. Questo nuovo sistema, che entrerà a regime dal 15 dicembre 2024, è parte di un'iniziativa più ampia a livello europeo per migliorare la tracciabilità dei rifiuti attraverso la digitalizzazione. Ma cosa significa tutto ciò per gli agricoltori italiani?

In questo articolo esamineremo cosa prevede il Rentri, chi è obbligato ad iscriversi e quali saranno i principali cambiamenti nella documentazione richiesta.

Che cos'è il Rentri?

Il Rentri è un registro digitale istituito dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) per tracciare la gestione dei rifiuti, garantendo maggiore trasparenza e controllo lungo tutta la filiera. Attraverso una piattaforma telematica collegata con le Camere di Commercio, il sistema permette di centralizzare i dati provenienti dai registri di carico e scarico e dai formulari relativi alla movimentazione dei rifiuti. L'obiettivo è rendere più efficiente e trasparente la gestione dei rifiuti, riducendo il rischio di errori e frodi.

Gli obblighi per gli agricoltori: chi deve iscriversi al Rentri

Non tutte le aziende agricole sono obbligate ad iscriversi al Rentri. Secondo l'articolo 2135 del Codice Civile, gli imprenditori agricoli devono iscriversi come produttori iniziali di rifiuti solo se generano rifiuti pericolosi. Chi produce esclusivamente rifiuti non pericolosi nell'ambito di attività agricole, agroindustriali, silvicolturali e della pesca è esonerato dall'iscrizione, analogamente a quanto avviene per la dichiarazione tramite il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (Mud). 

Per le aziende agricole che rientrano nell'obbligo, in quanto producono rifiuti pericolosi, l'iscrizione al Rentri avverrà in base a scaglioni, con tempistiche precise in funzione delle dimensioni aziendali:

  • Dal 15 dicembre 2024 al 13 febbraio 2025: imprese con più di cinquanta dipendenti.
  • Dal 15 giugno 2025 al 14 agosto 2025: imprese con più di dieci dipendenti.
  • Dal 15 dicembre 2025 al 13 febbraio 2026: tutte le altre aziende agricole obbligate.

 

Come cambierà la documentazione per la gestione dei rifiuti  

Con il Rentri, tutte le aziende agricole obbligate all'iscrizione dovranno adeguarsi a una nuova modalità di gestione documentale. Dal 13 febbraio 2025, verrà infatti introdotto un registro unico di carico e scarico dei rifiuti, che andrà a sostituire i registri tradizionali. Inoltre, sarà disponibile un nuovo modello di formulario, che inizialmente sarà utilizzabile anche in formato cartaceo ma diventerà esclusivamente digitale per le aziende iscritte a partire dall'anno successivo.

Questo cambiamento mira a uniformare e semplificare la documentazione necessaria, ma implica anche che le aziende dovranno prestare particolare attenzione alla compilazione e alla trasmissione telematica dei dati, rispettando tempistiche più rigorose. Errori o ritardi nelle registrazioni potranno infatti comportare sanzioni o difficoltà nella gestione operativa.

Le sfide del nuovo sistema e come prepararsi

L'adozione del Rentri non è priva di sfide, soprattutto per le piccole e medie imprese che dovranno familiarizzare con la nuova piattaforma e affrontare potenziali difficoltà burocratiche. L'accesso al sistema è previsto solo tramite autenticazione forte (Spid, Cns, ovvero la Carta Nazionale dei Servizi, o Cie, ovvero la Carta Identità Elettronica), e il primo accesso deve essere effettuato dal legale rappresentante dell'azienda. Questo livello di sicurezza è pensato per proteggere i dati sensibili, ma rappresenta un onere aggiuntivo per le aziende, specialmente quelle di dimensioni ridotte.

Anche se l'entrata in vigore del Rentri rappresenta un possibile aggravio gestionale, va considerato che la digitalizzazione dei processi legati alla tracciabilità dei rifiuti è una richiesta della normativa europea, alla quale l'Italia, come gli altri Paesi membri dell'Unione Europea, si è dovuta adeguare. Le aziende agricole che producono rifiuti pericolosi e dunque rientrano nel Rentri, è bene che si informino per tempo sugli obblighi e sulle scadenze per evitare di incorrere in sanzioni.

 

https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2024/11/15/rifiuti-agricoli-dal-15-dicembre-2024-si-parte-col-rentri/86100

 

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