Con una quota pari al 15,6% del commercio estero globale del settore e un export ormai prossimo al miliardo di euro, il comparto melicolo italiano contende alla Cina, che rappresenta il 17% del commercio estero globale del settore, il primato tra i principali fornitori mondiali e costituisce un asset strategico per il posizionamento del made in Italy agroalimentare sui mercati esteri.
Alla base del successo, un modello produttivo all’avanguardia dal punto di vista qualitativo, aggregativo e tecnologico, che grazie al valore generato sul territorio dalle produzioni a marchio DOP e IGP, ha assunto un rilevante ruolo sociale e di salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente.
Le principali destinazioni delle mele italiane sono la Germania, la Spagna e l’Arabia Saudita. Significativa è la presenza al secondo posto delle destinazioni della Spagna, primo produttore ed esportatore di frutta nell’UE, che nel corso degli anni ha scavalcato l’Italia, ma che importa le mele italiane e questo fatto qualche riflessione dovrebbe farla fare.
14/10/2024
Alle Aziende Agricole e loro CAA e OO.PP.AA
Al Consorzio per la Valorizzazione e la Tutela della
Nocciola Piemonte I.G.P.
OGGETTO: DEROGA DI CUI ALLA NOTA MASAF N. 538978 DEL 14/10/2024
In considerazione di un annata caratterizzata da una produzione corilicola molto scarsa in tutto l’areale di produzione, seppure in modo non uniforme, come diffusamente documentato dalla stampa specializzata, il Consorzio per la Tutela della Nocciola Piemonte IGP, per far fronte agli impegni dei soci nei confronti dei clienti si è interpellato sulla possibilità di integrare le produzioni certificate chiedendo di inserire nel sistema di controllo, sebbene superata la data di scadenza per l’iscrizione (prevista entro il 31 maggio di ogni anno per i nuovi ingressi e per le integrazioni di nuove particelle ed entro il 30 giugno per la richiesta di mantenimento annuale nel sistema di controllo), le aziende che finora non hanno manifestato interesse per la denominazione, ma che in siffatto contesto e se in possesso dei requisiti, avrebbero la possibilità di integrare il ridotto raccolto con le loro seppur altrettanto ridotte produzioni, contribuendo ad un aumento dell’offerta. Lo stesso dicasi per le aziende che hanno inserito nell’elenco dei noccioleti soltanto una parte degli appezzamenti idonei e conformi al disciplinare che potranno approfittare dell’opportunità per completarne l’inserimento. Richiesto ed ottenuto parere positivo dal Masaf (con nota N. 538978 DEL 14/10/2024), lo scrivente organismo di controllo, in deroga alle scadenze previste dal PC 23 rev 7 "piano dei controlli della denominazione nocciola del Piemonte IGP", riapre pertanto l'adesione al sistema di certificazione per l’annata 2024.
Di seguito si riportano le modalità di accesso e le condizioni da rispettare per garantire il soddisfacimento dei requisiti del disciplinare di produzione e del Piano dei Controlli tenuto conto dei tempi straordinari concessi per l’ingresso nel sistema di certificazione.
Modalità di adesione:
Al fine di aderire alla deroga è necessario inviare ad INOǪ entro e non oltre il 30 Novembre 2024:
Al ricevimento della documentazione INOǪ ne valuterà la completezza e rispondenza ai requisiti disciplinati richiedendo eventuali integrazioni o chiarimenti o respingendo la domanda.
A seguito della valutazione positiva della domanda (e prima della verifica in campo) l’Azienda sarà inserita in una tabella specifica dell’elenco: “ELENCO DELLE AZIENDE AGRICOLE IDONEE” pubblicato sul sito www.inoq.it che riporta le Aziende Agricole la cui domanda di inserimento in deroga è stata accolta.
Nel caso in cui la domanda venga accolta, emesso e sottoscritto il contratto, si concorderà una data di effettuazione della verifica ispettiva in campo che dovrà essere eseguita entro il 30 Marzo 2025.
Condizioni particolari che l’Azienda Agricola deve rispettare per poter reclamare la denominazione per il raccolto 2024:
In alternativa, accolta la richiesta di certificazione e sottoscritto il contratto (e quindi dopo che l’Azienda comparirà nell’elenco di cui sopra) qualora vendesse il prodotto prima della verifica in campo e conseguente rilascio della certificazione, dovrà identificare il prodotto sui documenti di vendita come “Potenzialmente idoneo alla denominazione Nocciola Piemonte IGP” e condividere con l’acquirente che tale prodotto deve essere tenuto separato fino al rilascio definitivo della certificazione.
Nel caso di aziende che richiedono integrazione di particelle nel proprio elenco, devono aver raccolto e separato in modo chiaro il prodotto IGP da quello potenzialmente idoneo all’IGP (in caso di mancata separazione, tutto il prodotto dovrà essere dichiarato Potenzialmente idoneo alla denominazione Nocciola Piemonte IGP”; qualora a seguito della verifica ispettiva, uno o più appezzamenti oggetto della richiesta di integrazione non risultino conformi, l’intero raccolto non potrà essere destinato all’IGP.
Conclusione dell'iter certificativo e sorveglianza ordinaria del 2025:
Completata la valutazione documentale e la verifica in campo, tutte le aziende agricole certificate in deroga ai termini previsti, seppure controllate tra novembre ’24 e marzo’25, saranno sottoposte ad un’attività di sorveglianza ordinaria nel corso dell’anno 2025 durante la fase vegetativa in modo da confermare il mantenimento dei requisiti con particolare riguardo all’appartenenza alla varietà disciplinata. Ǫualsiasi inosservanza rispetto alla varietà (od a qualsiasi altra affermazione fatta nella dichiarazione di atto di notorietà) emersa durante la verifica di sorveglianza del 2025, sarà segnalata come NC grave e comunicata all’ICǪRF (Ispettorato Controllo Ǫualità e Repressione Frodi) per gli atti dovuti.
Rimanendo a Vostra disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti ed integrazioni, porgiamo distinti saluti.
SCADENZA 30 Novembre 2024
PER INFO 0172 911323
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Nuove possibilità di certificazione
per gli operatori appartenenti alle filiere
del Latte
del Vitello a carne bianca e
delle Uova
Sono stati pubblicati dal MASAF i nuovi Disciplinari SQN-Z
e
Presto sarà possibile aderire facendo domanda a INOQ
E' inoltre in sviluppo anche il SQN-Z
Zootecnia da carne sostenibile applicabile all'allevamento per la produzione di carne bovina
Seguiteci per non perdere l'occasione di certificarvi
La produzione con metodo biologico è uno standard tecnico di processo, regolamentato (Reg. UE 2018/848) e con finalità ambientali. In sintesi, lo scopo ultimo dell'adozione del metodo è rappresentato dal miglioramento dell'ambiente attraverso pratiche agronomiche tecnicamente complesse ma illuminate.
A seguire si perimetra un modello organizzativo auto-sostenibile, che mira a ridurre gli input esterni e aumentare il grado di indipendenza delle produzioni arrivando ai consumatori attraverso quel magnifico strumento di mercato che è la filiera corta.
Infatti, il primo considerando della norma conferma la valenza ambientale del metodo produttivo, con una visione olistica, volendo allo stesso tempo produrre effetti ambientali positivi: "La produzione biologica è un sistema globale di gestione dell'azienda agricola e di produzione alimentare basato sull'interazione tra le migliori prassi in materia di ambiente ed azione per il clima, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali e l'applicazione di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e norme rigorose di produzione confacenti alle preferenze di un numero crescente di consumatori per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali. La produzione biologica esplica pertanto una duplice funzione sociale, provvedendo, da un lato, a un mercato specifico che risponde alla domanda di prodotti biologici da parte dei consumatori e, dall'altro, fornendo, al pubblico, beni che contribuiscono alla tutela dell'ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale".
Si afferma una duplice funzione sociale:
Quest'ultimo punto da rimarcare con adeguata enfasi, la produzione biologica rimane una norma tecnica con obiettivo ambientale. Nel caso non fosse raggiunto il miglioramento dell'ambiente attraverso l'esercizio dell'agricoltura biologica, non è sbagliata la norma o il modello operativo, ma il modo con cui viene letta, interpretata e applicata.
Il miglioramento perseguito si realizza mediante diversi obiettivi (Art. 4, capo I), che richiamano ad un senso di responsabilità ambientale e sociale:
In particolare, considerando un ordine gerarchico, il primo obiettivo, scaturisce dal secondo e terzo. I punti di massima attenzione nel modello organizzativo sono infatti rappresentati da due aspetti: fertilità dei suoli e biodiversità.
Un inciso. In maniera spesso pretestuosa si attribuisce all'agricoltura biologica di impattare comunque sull'ambiente e non garantire livelli produttivi adeguati al sostentamento del pianeta. Occorre però ricordare che qualsiasi attività antropica ha un impatto, scopo della produzione biologica è:
Adottare un metodo che non porta al conseguimento dell'obiettivo, il beneficio ambientale, sta a significare che è errata l'applicazione e non il metodo. È sempre fondamentale distinguere tra obiettivo, i principi e le tecniche. Se l'obiettivo non viene raggiunto occorre intervenire sulle tecniche, mai sui principi.
Circa invece l'aspetto dell'inadeguatezza produttiva, diversi studi portano a conclusioni diverse, ma la criticità alimentare è determinata, non tanto dalle quantità prodotte, quanto dalla destinazione inefficiente delle risorse alimentari:
Studi condotti presso l'Università della Tuscia hanno dimostrato che l'attuale produzione mondiale è in grado potenzialmente di soddisfare le esigenze alimentari di 11.5 miliardi di persone (2). Questo però presuppone un ribilanciamento dell'allocazione delle risorse. Fortunatamente il mondo scientifico sta contribuendo sempre di più ad analizzare il fenomeno produttivo senza preconcetti ed evidenziando gli aspetti positivi e l'evoluzione tecnica del sistema. Tra questi, si evidenzia in questo momento uno studio di lungo periodo (1981 la data di inizio del progetto Farming systems trial), condotto dal Rodale Institute della Pennsylvania. La ricerca si pone come l'analisi più approfondita, ad oggi condotta, del modello produttivo biologico.
Lo studio ha messo a confronto tre sistemi colturali:
Nello specifico, i risultati dello studio mostrano che i terreni gestiti in biologico hanno evidenziato:
Lo studio riporta infine un commento del CEO del Rodale Institute, dove si afferma che: L'agricoltura biologica rigenerativa è la strada per garantire un futuro alle persone e al Pianeta. Mentre semi ogm e input chimici causano danni ai suoli e ne inibiscono la vitalità a lungo termine, il suolo negli appezzamenti biologici diventa più sano anno dopo anno, i costi sono inferiori e i rendimenti netti delle colture sono più elevati. Davanti a noi vediamo l'agricoltura biologica rigenerativa come soluzione ai molti problemi ambientali, economici e sociali che affliggono il mondo.
Visione di certo ottimistica, ma di innegabile attualità.
(1) Franco S., Cicatiello C. (2018). Food waste due to over-nutrition in the Italians' dietary habits, Rivista di Studi sulla Sostenibilità, n.1, pp. 159-180 (ISSN: 2239-1959)
(2) Franco S. (2020). Franco La sostenibilità della zootecnia italiana: un'analisi a scala regionale attraverso l'impronta ecologica. Rivista- diagraria.org. N. 330
Donato Ferrucci (Torino 1964), Docente sistemi qualità e certificazione dei prodotti alimentari ITS Agroalimentare Roma/Viterbo. Agronomo, pubblicista, e Master in Diritto Alimentare. Responsabile Bioagricert srl per l'area Lazio/Abruzzo/Umbria/Marche. Per info: Google "Donato Ferrucci Agronomo".
Nicolò Passeri, Dottore Agronomo, libero professionista. Consulente per imprese agricole ed agroalimentari in ambito tecnico legale. Svolge analisi economico-estimative e di marketing dei processi produttivi. Supporta le imprese nella valorizzazione in filiera delle produzioni e nello sviluppo e dei sistemi di certificazione volontari e regolamentati. Docente presso ITS Academy Agroalimentare.
Il MASAF, mediante la Circolare n. 509984 del 2 ottobre 2024., ha comunicato che dal 1° gennaio 2025 cesseranno di avere efficacia il DM 20 dicembre 2013, n. 15962 e il DM 9 agosto 2012, n. 18321 e pertanto non sarà più vigente l’obbligo di comunicazione dei Programmi Annuali delle Produzioni con metodo biologico da parte degli operatori biologici. Inoltre, attraverso il DM n. 323651 del 18 luglio 2024, è stato adottato il nuovo catalogo comune di misure che gli organismi di controllo applicano agli operatori in caso di sospetta o accertata non conformità ed in tale disposizione non si prevede alcuna non conformità in caso di mancata o tardiva presentazione dei PAP. Come Confagricoltura, fermo restando la necessità di migliorare lo strumento del PAP che ha previsto nel tempo continue proroghe, ci stiamo confrontando con il ministero per meglio comprendere le nuove modalità di trasmissione dei dati (produzioni e rese medie) che erano previsti nel PAP agli organismi di controllo.
Si avvisa che nella mattinata di
martedì 08 ottobre 2024
a causa di lavori esterni le linee telefoniche dei nostri Uffici resteranno disattivate.
Per qualsiasi tipo di urgenza si prega di scrivere all'indirizzo di posta elettronica seguente:
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In data 25 settembre 2024 arriva la Nota del Commissario Filippini di allentamento delle misure.
Negli ultimi giorni si sono allentate le misure di restrizioni con l'uscita di vari comuni dalle zone di restrizioni in Calabria, Piemonte e Liguria.
Il Documento Ministeriale concede il nulla osta per il rilascio da parte delle Regioni (Piemonte, Lombardia e Romagna) di concessione per il rilascio di deroghe da parte delle regioni limitatamente agli allevamenti presenti in zona di restrizione parte I tenuto conto dell’evoluzione della situazione epidemiologica è stata modificata l’Ordinanza 3/2024 del 30.08.2024 sopprimendo la parte che limitava la possibilità di deroghe alla sola zona di restrizione parte I e quindi di estendere la suddetta possibilità di concedere nulla osta anche alle rimanenti zone di restrizione per le movimentazione da vita alle condizioni stabilite dalla nota ex DGSAF prot. n 25539 del 21/08/2024 come prorogata dalla nota ex DGSAF n.27652 del 16.09.2024 per gli allevamenti insistenti nelle zone di restrizione parte I, II e III ivi incluse le zone di sorveglianza e protezione a condizione che in queste ultime tutti i focolai risultino estinti.
L'aggiornamento del Bollettino Epidemiologico Nazionale evidenzia una netta diminuzione dei casi, solamente 2 Provincie con casi di positività nei cinghiali (La Spezia +2; Alessandria +1).
Fonte:
https://www.3tre3.it/ultima-ora/psa-italia-aggiornamento-al-26-settembre-2024_15163/
Si svolgerà il 26 e il 27 ottobre 2024 proprio a Savigliano, individuata come fulcro della provincia di Cuneo e soprattutto del settore lattiero-caseario di tutto il Piemonte, presso la Cooperativa Piemonte Latte con l’organizzazione dell’Onaf, Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio, che andrà ad occuparsi di tutti gli aspetti tecnici del Festival e darà il giudizio finale dei formaggi in gara.
Scopo di tale iniziativa è valorizzare un comparto della produzione agroalimentare fondamentale sul territorio di tutta la regione Piemonte per migliorare ulteriormente la qualità dei formaggi nel rispetto delle norme comunitarie e nazionali presenti.
Tutti i formaggi saranno suddivisi in base alla provenienza del latte, alle tecniche di produzione e alla stagionatura.
Vedremo dunque formaggi DOP (Denominazione di origine) e PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali).
L’iscrizione è da presentare entro il 7 ottobre 2024.
Per ogni informazione in merito si dovrà fare riferimento all’ O.N.A.F. Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio
Tel. 01721807905 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.onaf.it
Regolamento e info: https://www.onaf.it/uploads/public/19283_concorso-formaggi-piemontesi-2024-regolamento.pdf
Con la pubblicazione del decreto direttoriale n.0484607 del 24/09/2024 si comunica che il termine di presentazione dei Programmi Annuali di Produzione è prorogato dal 24 settembre 2024 al 15 novembre 2024.
Tale decreto modifica il precedente avente come oggetto la “Modifica del Decreto ministeriale n. 18321 del 9 agosto 2012, concernente le disposizioni per la gestione informatizzata dei programmi annuali di produzione vegetale, zootecnica, d’acquacoltura, delle preparazioni e delle importazioni con metodo biologico e per la gestione informatizzata del documento giustificativo e del certificato di conformità ai sensi del Reg. (CE) n. 834 del Consiglio del 28 giugno 2017 e successive modifiche ed integrazioni”
Per consultare tale decreto cliccare il link: https://www.sinab.it/sites/default/files/DD%20n.%20484607%20del%2024%20settembre%202024.pdf
ISTITUTO NORD OVEST QUALITÀ - ORGANISMO DI CERTIFICAZIONE - Società Cooperativa
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